domenica 14 novembre 2010

Precisazioni sulla Federico II Airways

Qualche tempo fa il mio amico Pino Ficarelli scrisse una lettera aperta al Sindaco che venne pubblicata, tra gli altri, sul mio blog e si quello de Il Quotidiano di Foggia. Dopo un pò di tempo è arrivata una replica di Bruno Longo, e si è aperto un botta e risposta. Ad un certo punto però i gestori del blog hanno deciso di smettere di pubblicare gli interventi di Ficarelli e lasciare l'ultima parola a Longo. Non so perchè l'abbiano fatto, in ogni caso credo che il minimo sia dare spazio su BenFoggiaNius all'ultimo intervento del mio amico che non è stato pubblicato sul Il Quotidiano perche da alcuni giorni "in attesa di moderazione".

Com’era lecito sospettare, il dialogo che sarebbe dovuto essere civile, si sta trasformando in rissa e minaccia. Comunque, per terminare la querelle in corso, voglio ricapitolare i termini della discussione tanto per aiutare a capire il nocciolo della questione a chi ha la pazienza di leggere questa disputa. La situazione è semplice, molto meno sono le risposte che ci si attende dagli addetti.
Si tratta di capire a causa di chi e quando ha avuto origine il dissesto del nostro comune. Il consigliere Longo sostiene che la responsabilità sia tutta del centrosinistra; io, invece, sono dell’avviso che i conti in rosso abbiano avuto inizio con le giunte del centrodestra. La voragine di debiti che soffoca l’Ente locale non può determinarsi da un giorno all’altro. Da ciò si deducono almeno due cose:
· L’attuale sindaco non ha alcuna responsabilità dei conti catastrofici in cui verso il Comune, giacché ha cominciato a esercitare la sua funzione dallo scorso mese giugno. Sta cercando solo di fare il possibile e qualcosa di sensato, nel tentativo di aggiustare la baracca sfasciata da altri. Si può non essere d’accordo ma questa è un’altra storia.
· Il colpevole o i colpevoli sono altri, ma chi? Il consigliere Longo indica il precedente sindaco Ciliberti, come l’unico responsabile del disastro finanziario in atto. Credo che la chiamata in causa del Ciliberti debba indurre quest’ultimo a fornire una sua versione dei fatti in modo da fare luce e fugare legittimi sospetti. In attesa di leggere qualcosa a proposito, è utile fornire qualche elemento di riflessione non già per aiutare la diatriba in corso, ma per stabilire un punto importante: l’origine del dissesto.

La sera del 2 febbraio 1998, alla presenza del notaio dott. Michele Augelli, in una sala del palazzo
di città si è costituita la compagnia aerea Federico II Airways S.p.A. I soci fondatori sono:

Il Comune di Foggia, rappresentato dal sindaco Avv. Agostinacchio e dal direttore e legale
rappresentante dell’epoca;
L’ATAF di Foggia, presente il direttore e legale rappresentante dell’azienda dell’epoca;
L’AMICA, rappresentata dal direttore dell’epoca;
L’AMGAS, rappresentata dal direttore e legale rappresentante dell’epoca.
Nell’Atto costitutivo è stabilito il capitale sociale della compagnia che si concorda essere di lire sette miliardi, attraverso l’emissione di n. settemila azioni ordinarie dal valore nominale di un milione cadauna. Le quote sono sottoscritte nella seguente misura:
· Comune di Foggia, n. 3 mila azioni per un importo complessivo di tre miliardi;
· ATAF di Foggia, n. 2 mila azioni per un importo dal valore di due miliardi;
· AMICA di Foggia, mille azioni per un importo dal valore di un miliardo;
· AMGAS di Foggia, mille azioni per un importo dal valore di un miliardo.
Nella medesima seduta, i soci stabiliscono che in una fase successiva si sarebbe dovuto provvedere all’aumento del capitale per un importo di lire tre miliardi di lire, attraverso l’emissione di un numero di azioni pari alla somma da capitalizzare, riservato all’azionariato diffuso; vale a dire azioni da collocare sul mercato. La spesa sostenuta per costituire la società aerea è stata di 85 milioni di lire.
Da una scorsa al bilancio del 2000, ossia appena due anni dopo la costituzione della società, si rileva una perdita di esercizio poco meno di 17 miliardi di lire. Quello del 1999 di 9 miliardi e mezzo; quello del 1998, anno della fondazione, una perdita di quasi un miliardo. Per ripianare questo buco, il consiglio di amministrazione e i soci della compagnia, nel 2000 concordano l’azzeramento del capitale sociale (ossia, i miliardi prendono il volo per sparire nella nebbia) per coprire parzialmente le perdite venutesi a determinare al 31/12/2000. Allo stesso tempo è decisa l’emissione di ventimila nuove azioni dal valore nominale di lire 500 mila cadauna più un sovrapprezzo dell’importo di lire 270 mila cadauna (chi l’ha pagato questo sovrapprezzo?) con l’obiettivo di azzerare le perdite di esercizio e recuperare qualche spicciolo utile a “dare impulso” alla società.
Riporto a seguire uno stralcio dell’intervento dell’On M. TASSONE, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti nel corso della Seduta n. 239 del 12/12/2002 del Parlamento “Per quanto riguarda il comune di Foggia, rispetto alla possibilità di scioglimento dell'ente locale per squilibri finanziari di particolare gravità, il comune di Foggia (va considerato che è intervenuto il fallimento della società per azioni Federico II Airways, cui il comune di Foggia partecipava come azionista) non ritiene di trovarsi in una situazione giuridica tale da poter dar luogo a questa ipotesi. Esso, infatti, ha sostenuto che la propria partecipazione societaria è limitata al 20 per cento dell'intero capitale sociale1 e che questa circostanza esclude che ad essa possa applicarsi il disposto dell'articolo 2362 del codice civile, che dispone quale fondamento della responsabilità illimitata «la concentrazione della totalità delle azioni in capo ad un unico socio”.
1 se il capitale sociale cui si riferisce il relatore è rappresentato dai 10 miliardi iniziali (sette, ancora peggio), fissati per costituire la società, il 20% di quel capitale fa 2 miliardi cui corrispondono 2000 azioni. Come mai il Comune di Foggia ha versato 3 miliardi che corrispondono a 3000 azioni. L’importo versato non eccede la soglia del 20% ? Tale autorevole testimonianza legittima un dato e pone una domanda ossia:
· nel 2002 era in corso una pesante situazione debitoria del comune tale da far discutere in Parlamento la possibilità di scioglimento del Consiglio Comunale, a seguito interpellanza formulate da alcuni parlamentari della provincia di Foggia. A governare Foggia era la Giunta Agostinacchio; l’Italia nel 2002 e anni successivi era governata dal centrodestra; gli interpellanti appartenevano al centrosinistra.
· Perché si è voluto trascinare nella vicenda le aziende municipalizzate? Aldilà degli steccati e dal gioco delle parti, se la massima assise del potere legislativo nazionale, ritiene di discutere della situazione finanziaria del Comune di Foggia e del suo possibile dissesto, è fuori dubbio che la condizione economica dell’Ente fosse già compromessa. D’altra parte i versamenti su riportati e quelli successivi, fatti dall’Ente a favore della società aerea, sono lì a dimostrare che non può essere diversamente.
Giova, inoltre, precisare che le Aziende speciali tirate per la giacca a far parte della cordata societaria per aggirare l’art. 2362 del codice civile, qualora si trovino a registrare disavanzi nei loro bilanci, “vengono ad essere di fatto ricapitalizzate da parte del bilancio comunale, come sistematicamente accade ogni qual volta si approva il bilancio di previsione, nonché i conti consuntivi. Tale procedura divenuta prassi, richiama l’esistenza di poste nel bilancio del comune di Foggia utili a ripianare le perdite delle stesse aziende speciali.” 2
2 stralcio dell’intervento reso dall’on. Lello di Gioia in risposta alla spiegazione fornita dal vice ministro, on. Tassone.
Può sollevare ulteriore perplessità la partecipazione dell’ATAF, azienda che si occupa del trasporto urbano dei cittadini. Tale azienda è finanziata da fondi regionali che a sua volta riceve dal governo nazionale. Se tale passaggio fosse vero, l’Azienda in questione non poteva in alcun modo prendere parte alla cordata della nascente società aerea con fondi propri. Eppure l’ATAF ha sborsato due miliardi di lire come quota parte iniziale. Come mai? Ancora: se risultasse verosimile quanto sostenuto dall’on. Di Gioia che a ripianare i debiti delle municipalizzate provvede il Comune, allora si è fatto il gioco delle scatole cinesi, come sostenuto dal medesimo. Ipotesi attendibile, nata per eludere la concentrazione di azioni, diversamente da quanto sostenuto dai responsabili del palazzo di Città a riguardo delle condizioni poste dal richiamato articolo 2362 del codice civile. Giusto?
Nel maggio 2002, nonostante la situazione palesemente fallimentare, il comune di Foggia versa alla Federico II un altro importo pari a 476.896 euro, utile a rivitalizzare il nuovo capitale sociale deliberato da un consiglio di amministratore che avrebbe già dovuto rimettere il proprio mandato per palese difficoltà della compagnia aerea e per incapacità gestionale. Infatti, tutta la ridicola e velleitaria vicenda termina il 18 novembre del 2002 con la dichiarazione di fallimento della società.
Qualche decina di lavoratori (di destra, sinistra o centro poco importa) in mezzo alla strada, insolvenza e situazione debitoria preoccupante; denaro pubblico che si è letteralmente volatilizzato e, trattandosi di una società aerea, non poteva che finire così. Chi paga e dovrebbe rispondere di questa follia?
La cronaca Consiliare dell’epoca racconta che a favorire la nascita della società Federico II Airways sono stati i voti favorevoli della maggioranza di centrodestra più Rifondazione comunista. Contrari i verdi e qualche altro; astenuti tutti gli altri. Questa situazione di voto non scagiona dalle responsabilità la Giunta Agostinacchio, per aver buttato al vento un cospicuo numero di miliardi di lire. Poco importa se il consigliere di Rifondazione abbia votato a favore per convinzione o per ottenere qualche strapuntino su cui sedersi o far sedere qualcuno del suo entourage. Così com’è ininfluente il silente consenso degli astenuti. La vicenda del fallimento è postuma rispetto al voto espresso dall’aula del Consiglio. Inoltre, è scorretto far passare l’idea “di tutte le erbe un fascio”, nell’infantile tentativo di proporre la storia del “tutti colpevoli, nessun colpevole”.
Vi è da aggiungere che le operazioni di finanza derivata con la banca inglese Barclays, avviata dal subentrante Ciliberti, non ha certamente favorito la situazione esangue del patrimonio comunale anzi, sicuramente l’ha peggiorata. E’ stata un’iniziativa improvvida da parte del sindaco e profondamente stupida da parte di chi, spacciandosi esperto in materia, ha suggerito questa strada.
Credo, tuttavia, che il sindaco Ciliberti abbia preso questa iniziativa nell’assurdo tentativo di fare cassa (con i debiti). In altre parole, trovando il forziere svuotato e una massa di debiti pregressi, ha inteso contrarne altri per continuare una politica di espansione e di spesa senza controllo, nell’illusione di assicurare benessere alla città e credito per se. Sappiamo come sono andate le cose e sappiamo anche che con il peso dei debiti sul groppone non si va da nessuna parte. Si resta in attesa che l’interessato ci faccia sapere la sua versione dei fatti.
Il consigliere Longo afferma nella sua prima epistola che l’iniziativa intrapresa serviva “a tenere lontani gli speculatori del mattone che da circa un trentennio bramano per lottizzare i suoli aeroportuali e quelli dell’ex ippodromo”. Nel 2001 la situazione societaria annovera nella lista degli azionisti n. 14 imprese edili che fruttano alla società, ormai avviata al tracollo, circa 334 milioni di lire. Inoltre, il Comune di Foggia e le tre Aziende municipalizzate acquistano un numero di azioni tali da richiedere un altro esborso di un miliardo e 389 milioni di lire. Nel medesimo anno l’assessore Bruno diviene azionista con l’acquisto di nove azioni per un importo di 4,5 milioni di lire. Gli fanno eco il sindaco Agostinacchio, nonché presidente onorario della compagnia, con l’acquisto di 18 azioni dall’importo di 9 milioni e l’assessore al bilancio del comune di Foggia, certo dott. Oronzo Orlando che si limita ad acquistare 3 azioni per un importo di 1,5 milioni di lire.
Quest’ultimo oltre a essere la mente economica dell’Amministrazione comunale, giacché assessore al bilancio, è anche presidente della volatile compagnia aerea. Trovo commovente questo slancio di generosità per una società al tracollo.
Non è possibile neppure sorvolare sull’aspetto etico dell’intera vicenda. Membri e amministratori autorevoli del Palazzo di città che risultano collocati ai vertici della nascente compagni aerea. Il sindaco che diviene Presidente onorario della società; l’assessore al bilancio che diventa presidente sempre della medesima società; il presidente dell’AMICA che risulta essere membro effettivo del consiglio di amministrazione della compagnia. In più, amministratori della cosa pubblica che acquistano azioni di una società nata utilizzando esclusivamente i soldi pubblici. È tutto molto singolare e atipico. La politica alta, quella intesa e tesa a servire i cittadini, non avrebbe dovuto escludere tale situazione diciamo fuori dal “comune”? Forse è questa la ragione che spinge il consigliere Longo a scrivere di essere “la persona meno indicata per poter parlare del passato governo cittadino di centrodestra dove ho ricoperto la carica di assessore e sarei quindi non credibile”?
Sono fermamente convinto che andava avviata l’iniziativa per “far volare e foggiani”; ciò su cui non sono d’accordo è il metodo seguito. Alla fine i biglietti d’imbarco sono stati pagati due, tre, cento, mille, un milione volte di più del dovuto: hanno pagato il prezzo giusto i cittadini che hanno avuto la fortuna di volare (almeno loro hanno avuto qualcosa in cambio); ma chi non ha mai messo piede sul dornier 328 della Federico II Airways ha finito col pagare più di tutti gli altri. L’iniziativa della giunta Agostinacchio sprizza un modo di fare tipico di chi è al potere e non tollera i limiti entro cui tale potere va esercitato. Una storica e filosofa tedesca, sosteneva che il potere non ha bisogno di giustificazioni in quanto è inerente a ogni comunità politica. Ciò di cui ha bisogno è la legittimità. Veramente la giunta di centrodestra si è sentita legittimata nell’intraprendere tale fallimento? Chi, come e in forza di cosa si è sentita legittimata?
Consigliere Longo, segno la distanza circa il concetto che entrambi facciamo politica in egual misura, seppur da opposte posizioni. Io non faccio politica attiva, intesa per tale un’occupazione da schierato in senso stretto. Non sono “abbacinato” e neppure in “malafede”, tanto per usare due dei numerosi termini offensivi rivoltomi. Faccio politica alta, quella riservata ai cittadini e che mi consente poter criticare e anche elogiare chi, come lei, ha avuto e riceve visibilità e ritorni economici da quest’attività. Io non prendo soldi da nessuno e non li ho mai presi. Circostanza non trascurabile, utile a connotarmi come “cittadino sovrano” più che “comune” cui lei deve delle spiegazioni civili in ragione del mandato svolto e delle responsabilità connesse a tale attività.
Chiarimenti da fornire con garbo, educazione, privi di sproloqui e valutazioni di ordine morale e civile, ancorché destituiti di ogni fondamento. Lei è stato pagato con i soldi dalla collettività, e quindi anche miei, per ricoprire cariche pubbliche. Ha tratto beneficio, lustro e benessere dalla posizione di amministratore della Cosa Pubblica e non credo possa accampare diritti particolari per lanciare strali o salire sullo scranno per assegnare voti a chicchessia o insegnare qualcosa a qualcuno. Può solo ringraziare chi le ha concesso ottenere tutto questo. Non ho alcun interesse e non provo alcun piacere a sostenere una controversia con lei. Non è questo il mio scopo e neppure il suo. Io cerco di far luce, lei a nascondere. Io sono spinto a vedere tutta la vicenda nella sua interezza, determinare un quadro d’assieme che sia rivelatore e dia la possibilità di leggere e capire per intero la dannata vicenda che opprime il palazzo di città; lei si “diverte” a fare apprezzamenti fuori luogo sulla mia persona. Lasci perdere qualche passaggio sulla vicenda che può sfuggirmi perché è lei a dover fornire risposte precise e dettagliate in ragione del ruolo pubblico che ha svolto nel periodo in questione. Se sa qualcosa di più è meglio, tuttavia eviti di utilizzare questo patrimonio per lanciare strali e insulti; dica con garbo come stanno le cose e basta. Considero conclusa la chiacchierata epistolare con lei. Affermo quanto detto all’inizio: con lei non è assolutamente possibile intrattenere un dialogo civile, educato, costruttivo, non fazioso e neppure insolente. Colgo una naturale predisposizione a comportarsi come quel soldato giapponese che, a conflitto finito da venti anni, stava ancora in assetto di guerra nella giungla. La guerra è terminata da molto tempo egregio consigliere; il colore che predomina non è più il nero pece. Lei è afflitto da un malvezzo, quello di essere troppo preso dal “ruolo” politico da ritenersi sempre dalla parte della ragione e del giusto. Si convinca che così non è. La situazione che si è venuta a determinare invita utilizzare alcuni termini da poker: passo; non gioco; non c’è gioco!
Risponda se vuole agli interrogativi posti e quelli a seguire; spieghi ai cittadini le cose come stanno realmente:
· Con quali soldi si è costituita la compagnia aerea Federico II?
· Poteva il Comune costituire una S.p.A aerea con i soldi pubblici?
· Chi ha fatto parte del Consiglio di amministrazione, a che titolo, appartenenza politica e con quale retribuzione?
· Da chi era composto il collegio dei revisori, a che titolo, appartenenza politica e con quale compenso?
· Qual è stato il compenso riservato al presidente della compagnia, alias assessore e azionista?
· Qual è stato il compenso riservato all’amministratore della società? nome e appartenenza politica
· Per opera di chi e per quale ragione la società è fallita?
· Quali perdite si sono registrate tra i soggetti che hanno costituito la società?
· Di chi pensa sia la responsabilità delle perdite subite?
· Chi ritiene abbia perso “incenso e capitale”?
Se vorrà rispondere lo faccia con rispetto e educazione che si deve ai cittadini che, nonostante la grave situazione finanziaria, la pagano il gettone per garantire la sua preziosa presenza in Consiglio comunale.
Distinti saluti.

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