sabato 26 aprile 2008
Diario di un Papà: 3 La Nanna
Dopo il successo della prima e della seconda puntata eccovi la terza.
Vi segnalo inoltre che sul numero odierno del supplemento culturale de L'ATTACCO (curato da Raffale Vescera) ci sono le prime due puntate del DIARIO DI UN PAPA' più alcune foto del piccolo. Che questo poi la dica tutta sullo stato della cultura a Foggia è un'altra cosa :-)
DIARIO DI UN PAPA'
TERZA PUNTATA - LA NANNA
Tutti i musicisti hanno scritto o cantano una Ninna Nanna, dai Modena City Ramblers a Claudio Baglioni, da Brahms a Federico Salvatore. Una ninna nanna dovrebbe servire a far addormentare un bambino, tu gliela canti e lui si addormenta (o appapagna, come dicono dalle mie parti). Bene, io credo di averle provate tutte e credetemi, non ce n'è una che funzioni...
Lo stesso vale per le favole, Fabio ha solo un mese e mezzo, e io in 45 giorni ho esaurito tutte le favole per bambini, i racconti per adolescenti, le storie dei film e perfino le grandi vittorie dell'Inter e del Foggia... E non ha praticamente mai funzionato.
Per non parlare delle camomille o di tutti quegli altri prodotti che ti vendono in farmacia, soldi spesi peggio di quelli dati alla SNAI per scommettere sulle partite di calcio.
Ho parecchi amici che hanno figli piccoli, sono tutti concordi, i bambini dormono solo ed esclusivamente quando ne hanno voglia. E' come per i capelli che cadono o i denti che ingialliscono. Non ci sono rimedi, chiunque ti presenti un metodo “sicuro” va trattato come un politico che in campagna elettorale ti promette un posto di lavoro. Va preso a calci.
Per fortuna alla fine Fabio si addormenta. Il problema è quanto tempo ci mette. Di solito ce la caviamo in una mezz'ora, ma a volte occorre molto più tempo. Ovviamente le sere in cui non vuole dormire sono quelle in cui c'è qualcosa da vedere in tv. Magari l'Inter, o un bel film, o qualcuno di quei telefilm americani che rendono quel paese un po' meno odioso. Il suo preferito era il Dottor House. Ogni volta che c'era il medico con le stampelle in tv, e io e la mamma cercavamo di vederlo, a Fabio veniva l'insonnia.
Di solito la sera si addormenta durante la poppata. A quel punto Daniela me lo passa, a me tocca tenerlo in braccio, dargli qualche colpetto dietro a schiena per favorire il fatidico ruttino, poi aspettare ancora un po' che digerisca bene e infine metterlo nella culletta. Pare facile. In realtà è più complicato della manovra di allunaggio dell'Apollo 13. Se quando la madre te lo passa tu lo muovi troppo si sveglia. Se non lo tieni in braccio con l'inclinazione giusta si sveglia. Se non aspetti il giusto numero di ruttini (non è mica detto che debba essere solo uno) si sveglia. Se mentre lo tieni in braccio fai il minimo rumore, ti squilla il cell o magari la tv manda la pubblicità e si alza il volume... beh, provate voi a immaginare cosa succede? Esatto, si sveglia...
Ma non finisce qui. Il momento più complicato di tutti è la “posa” nella culletta. Il bambino va poggiato senza troppi scossoni, inoltre si deve fare in modo che non senta differenze di temperatura, quindi meglio coprirlo subito, e magari tenergli una mano sul pancino. Altro piccolo particolare: la manovra va fatta senza accendere la luce della camera in cui dorme. Avete presente le scene di furto di Mission Impossible? In confronto a quelle che si vedono a casa nostra sono roba da dilettanti..
Ok, l'abbiamo poggiato nella culletta, l'operazione è andata bene, possiamo tornare a vedere la tv? Certo... il problema è che nel 90% dei casi dopo al massimo 5 minuti sentiremo un rumore... all'inizio penseremo che si tratti della tv della signora che abita di fianco, poi cercheremo di convicerci che sia il cane dell'inquilino del piano di sotto, alla fine ci toccherà arrenderci alla realtà. Si è svegliato. A questo punto il jolly della poppata ce lo siamo frusciato (in italiano: l'abbiamo giocato), tocca provare con i vari rimedi citati in precedenza. La prima cosa che ti viene in mente è il ciucciotto con il miele, ma è una cosa da usare sono per le emergenze, perché alla lunga potrebbe creargli problemi ai denti, allora si prova con una ninna nanna di quelle classiche, Daniela le sa tutte, ma non funziona... ci sarebbe il carillon, che suona la famosa Ninna Nanna di Brahms, quella che negli ultimi due secoli dovrebbe aver fatto addormentare mezza Europa, ma non funziona nemmeno quella. Allora il papà prova con qualcuna di quelle moderne, tipo Modena City Ramblers o Baglioni. Niente da fare. Non serve nemmeno la favoletta di Pinocchio, né il racconto di Foggia-Parma zeroadue-treadue. A quel punto ti vengono in mente le parole della ninna nanna di Federico Salvatore “Vuoi l’acquetta vuoi il ciucciotto? Il ruttino l’ hai fatto a papà, provo a metterti un po’ a pancia sotto, dimme tu che sfaccime aggia fà”.
Quando ormai non hai più speranze ti accorgi che è il caso di cambiargli il pannolino, e poi in questo modo hai qualche minuto per farti venire un'idea. Così lo poggi sul fasciatoio, cominci e spogliarlo e dopo due secondi ti accorgi che dorme... ovviamente il giorno dopo sarà inutile provare direttamente col fasciatoio, non funzionerà, il metodo per far addormentare un bambino, è come la parola d'ordine per entrare nella camera di Grifondoro, la cambiano giorno per giorno. Ed è inutile sperare in un suggerimento da parte di Harry Potter o di uno dei suoi amici.
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4 commenti:
anch'io scrivo sull'Attacco (supplemento culturale)!
:-)
io di solito scrivo nella sezione "normale", ed è già tanto...
quanto al supplemento culturale del sabato: spero che dopo aver ospitato il mio pezzo non decidano di chiuderlo :-)
la sezione normale non è per me! preferisco continuare con quella culturale... :-)
vorrà dire che da ora la leggerò con ancor più attenzione...
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