sabato 26 aprile 2008

Il gemellggio tra Foggia e Monza



(mio articolo pubblicato su L'ATTACCO in edicola oggi, 26 aprile 2008)



I tifosi del Foggia e quelli del Monza sono gemellati. Non sono molti i gemellaggi dei tifosi rossoneri, al contrario delle rivalità storiche, che invece sono in aumento, specie con le squadre del centro-sud. Sicuramente il rapporto migliore, da qualcuno definito addirittura come “fratellanza”, è quello con il Cagliari, caratterizzato da frequenti scambi di visite fra tifosi, in particolare in occasione di partite con squadre con cui la rivalità è molto accesa.
Tempo fa c'era un buon rapporto anche i leccesi, ma probabilmente era più legato al comune odio sportivo per i baresi che ad una particolare comunanza di vedute, un po' come accadeva alle coalizioni di centro-sinistra unite più dall'anti-berlusconismo che da programmi condivisi.

Altri sono gli esperti di storia del calcio foggiano, ma tutti ricordiamo un gemellaggio col Napoli nato e finito nel giro di pochi derby del sud e addirittura un Foggia-Avellino in serie B in cui prima della partita i tifosi delle due squadre sfilarono insieme nel campo con sciarpe e bandiere e poi dopo il novantesimo si presero a pietrate.

Sarà una partita strana quella con i brianzoli, con da una parte una squadra che si gioca (quasi) tutto e dall'altra una che non ha più nulla da chiedere al campionato, aggiungeteci il gemellaggio tra tifoserie e agli interisti verrà in mente il (per loro) maledetto 5 maggio 2002. Quel giorno sugli spalti dell'Olimpico c'era un'atmosfera surreale, c'erano infatti i tifosi interisti che sognavano il tricolore e i laziali che preferivano vedere la propria squadra perdere piuttosto che assistere al trionfo dei nemici storici juventini o degli ancor più odiati cugini romanisti. Inutile girare il coltello nella piaga e ricordare agli interisti come finì quella volta, la morale della favola è però che in certe occasioni è meglio giocare fingendo di avere di fronte un Padova qualsiasi che sperare di trovarsi di fronte un avversario morbido. Ma tutto questo, al contrario della Alice di De Gregori, Galderisi lo sa.

Tra l'altro se si va indietro con lo sguardo, al di là di una vittoria con il Cagliari nell'anno della promozione di Caramanno, di regali al Foggia se ne ricordano davvero pochi. E nel calcio, così come nel “gratta e vinci”, è inutile sperare nella legge dei grandi numeri.

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