sabato 23 febbraio 2008

Zanetti, un cognome una garanzia



Come ogni sabato pubblico uno degli articoli che ho scritto per la pagina sportiva de L'ATTACCO. Per gli altri, previsione della partita compresa, vi tocca comprare il giornale...

ZANETTI, UN COGNOME UNA GARANZIA

Nel calcio italiano c'è la dinastia dei Mazzola, o dei Maldini, che erano padre e figlio, o quella dei Baresi o dei Paganin, che erano fratelli. Ultimamente invece va di moda quella dei “Zanetti”. Ce ne sono quattro, Javier, capitano dell'Inter, Cristiano, colonna della linea mediana juventina, Paolo, anche lui centrocampista attualmente al Torino, e Gianluca, difensore centrale del Foggia.

Almeno una volta al mese sentiamo nella pagine di colore dei telegiornali che qualche ricercatore ha pubblicato uno studio sul rapporto tra altezza e reddito, o tra colore dei capelli e desiderio sessuale, o tra peso e capacità matematiche, se andiamo avanti così prima o poi qualche università studierà il rapporto tra il cognome e il rendimento in campo dei calciatori, e “Zanetti” sarà sicuramente associato alla combattività e all'impegno costante. Quello interista è ormai da tempo l'idolo dei tifosi nerazzurri, quello della Juve è stato determinante nella promozione in serie A dell'anno scorso e nell'ottimo campionato di quest'anno, sembra se la stia cavando bene anche quello granata.

Il nostro Gianluca Zanetti l'anno scorso disputò un ottimo campionato e si guadagnò il soprannome “the wall” (il muro), poi a fine anno venne ceduto perché, pare, non riuscì a raggiungere l'accordo economico con la società. A gennaio è tornato, e con lui sono arrivati Mancino e De Paula, in quello che doveva essere il calciomercato dei “bidoni” e invece tutti e tre si sono rivelati decisivi, peccato non aver potuto vedere in campo anche Roselli, infortunatosi prima di aver avuto la possibilità esordire con la maglia rossonera. Da quando si è riformata la coppia Zanetti-Ignoffo la difesa è tornata ad essere il punto di forza della squadra, e lo dimostra l'imbattibilità di Agazzi nelle ultime partite. Domenica scorsa durante la partita con il Venezia Zanetti si è avvicinato alla panchina per dire a Galderisi “questi non segnano nemmeno se giochiamo fino a domani", certi comportamenti possono essere un sintomo di sicurezza o di incoscienza, ma stavolta probabilmente era sicurezza visto che poi effettivamente il Venezia non ha segnato... La speranza è che anche lo Zanetti rossonero possa emulare i suoi omonimi giocando e lottando nei campi delle categorie superiori, magari con indosso la maglia rossonera...

1 commento:

Anonimo ha detto...

sabato ho comprato l'attacco. Avevi previsto l'1-0 per noi. Ma come cazzo fai?
Comunque grande Foggiaaaaa
MarcoRossonero