
QUINTA PUNTATA
Le filastrocche
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Nella terza puntata ho parlato della ninne nanne. Alcuni amici mi hanno consigliato di insistere con quelle classiche. Ci ho provato. Non ci riesco. De Andrè, Guccini e gli altri cantautori con cui sono cresciuto mi hanno insegnato a soffermarmi sui testi delle canzoni. E ora finisce che lo faccio anche quando canto i cori allo stadio o le filastrocche per Fabio.
Pensate alla classica:
ninna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do, se lo do al lupo nero, se lo tiene un anno intero, se lo do alla befana se lo tiene una settimana, lo darò alla sua mamma, che gli canta la ninna e la nanna.
Perché l'uomo nero si dovrebbe tenere per un anno il mio bambino. E poi alla fine dell'anno che fa, me lo restituisce? Cos'è una specie di affido temporaneo? Che poi chi è sto uomo nero... Michael Jackson? Ma ormai non è più tanto nero. E poi chi glielo darebbe un bambino a quello? O forse per “uomo nero” intendono un fascista? No, è impossibile, ormai i fascisti stanno tutti in parlamento, non ce l'hanno mica il tempo di tenersi i bambini... Ci sono! L'uomo nero potrebbe essere l'arbitro. Gli fa fare il guardalinee per un anno e poi te lo ridà. E magari gli regala una bandierina.
E la befana? Perché si tiene i bambini per una settimana? Probabilmente si farà aiutare per i regali... insomma, Babbo Natale ha un sacco di folletti che lavorano per lui, lei come li fabbrica tutti quei giocattoli? Non ha scelta, o si fa aiutare dai bambini o delocalizza in Cina...
E la mamma? Se glielo devo dare alla mamma per fargli cantare la ninna nanna tanto vale che gliela canto io... e poi che cacchio ci sarà una via di mezzo tra l'uomo nero e la mamma... sto bambino ce l'avrà pure una nonna o una zia... almeno un'amica di famiglia...
Ma la più bella, anche se meno, conosciuta, è “topolino topoletto”. Con Daniela abbiamo cercato il testo esatto su internet, ne abbiamo trovate una decina di versioni. Quella più frequente è:
topolino topoletto si è ficcato sotto al letto, e la mamma poverina gli ha tirato una scopina. Ma sto topolino chi l'ha fatto entrare in casa? Non c'è una trappola? E poi la mamma invece che tirargli una scopina perché non l'ha preso per la coda e l'ha tirato fuori?
corri corri in farmacia, gli hanno detto pussa via corri corri all'ospedale, è caduto per le scale Evidentemente la mamma la scopina gliel'ha tirata in testa, e l'ha colpito. Ma perché in farmacia l'hanno cacciato via? Chi è sto topolino, Bersani? O forse non aveva la ricetta medica e il codice fiscale?
E in ospedale non poteva prendere l'ascensore? Sarà l'ennesimo caso di mala-sanità.
Corri corri al camposanto, gli hanno detto “grazie tanto” corri corri al cimitero, gli hanno fatto un occhio nero. Poveretto topolino, mangia pane e formaggino. Che differenza c'è tra cimitero e camposanto? E perché lo hanno portato lì? Pensavano fosse morto? E lì l'hanno menato? Devono essere stati i parcheggiatori abusivi... in ogni città vicino al cimitero ci sono i parcheggiatori abusivi. Se poi sono rumeni è ancora meglio, Studio Aperto ci camperà una settimana.
Il finale poi è davvero rabberciato, la rima topolino-formaggino è paragonabile solo a quella amore-cuore.
Insomma, potrà mai un padre far addormentare un figlio canticchiando una serie di cazzate come questa?
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2 commenti:
Che tenerezza questi pensieri sulle filastrocche tradizionali: Ho vissuto una pura "Emozione Ironica", di quelle che ti fan sor-ridere da solo davanti al computer, la TV o tra le pagine di un libro...che poi di spiegarla non puoi e non ne hai voglia.
La Mamma di Elettra
troppo buona...
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