sabato 22 marzo 2008

Calcio e religione



Ecco l'articolo di colore pubblicato che ho scritto per la pagina sportiva del quotidiano L'ATTACCO di oggi.


In settimana i calciatori del Foggia hanno partecipato ad una messa celebrata da Don Matteo Ferro, il giovane sacerdote che oltre ad essere vice-rettore del Seminario è anche l'accompagnatore spirituale della squadra. Qualcuno penserà che religione e calcio c'entrano poco, e invece il legame è molto forte, fino a qualche anno fa in molte città gli unici campi erano quelli degli oratori, e spesso per poter giocare occorreva prima andare a Messa. Per non dimenticare i tanti segni di croce fatti dai calciatori prima delle partite, non si sa se per chiedere a chi di dovere una protezione speciale contro gli infortuni o un aiuto per vincere la partita.

Gli appassionati dei colori rossoneri ricorderanno i pellegrinaggi a San Giovanni Rotondo effettuati dai rossoneri in bicicletta ai tempi di Zeman, un appuntamento fisso di fine stagione per mantenere le promesse fatte nell'ultima fase dei ritiri pre-campionato che si tenevano proprio nella città di San Pio.

Cercava un aiuto dal cielo anche Trapattoni, quando ai mondiali in Giappone-Corea si affidava alla bottiglietta di acqua regalatele dalla sorella suora, mentre diede a Dio meriti che gli appartenevano Maradona, che dopo il gol di mano all'Inghilterra parlò di “mano di Dio” e invece quella che aveva colpito il pallone era la sua. Ringraziano il Signore dopo ogni gol, anche se appartenenti a religioni diverse, il milanista Kakà (che indossa sempre la maglietta “I BELONG TO JESUS”), l'ex-interista Adriano, lo juventino Legrottaglie e il romanista Mancini.

E, sempre per restare in tema di “sacre ingerenze” come non ricordare le partite che giocavamo da ragazzini ed in cui se un rigore dubbio veniva sbagliato tutti erano concordi nell'affermare che “la Madonna ha detto il vero”, da tempo però sappiamo che il buon Dio non ha nemmeno un partito preferito, figuriamoci se ha una squadra del cuore. Poche speranze quindi di ricevere aiuti dall'alto per i rossoneri, se però la presenza di un accompagnatore spirituale può servire a tenere su il morale dei calciatori e magari a fare gruppo allora ben vengano i precetti pasquali e le buone parole di Don Matteo... E che Dio ce la mandi buona...

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