giovedì 29 dicembre 2011

DA GRANDE FARO' IL SINDACO DI FOGGIA di Alberto Mangano

Ci sono libri di storia, scritti con criteri scentifici, con le fonti e tutti i particolari, e libri che raccontano storie. E poi ci sono recensioni serie, scritte da critici letterari, e articoli di lettori che parlano di libri (quelli che copincollano qua e là qualcosa da un comunicato stampa fingendo di aver letto il libro sono un discorso a parte).

Come potete immaginare quello di Alberto Mangano è un libro che racconta delle storie, e io avrò scritto al massimo quattro o cinque recensioni in vita mia.

Mi sono fatto regalare il libro per Natale e l'ho letto in tre giorni: lasciate perdere il titolo, non si parla di politica o di elezioni, semplicemente Alberto usa l'espediente di un cittadino che, divenuto sindaco per un giorno, porta in giro per la città due illustri ospiti, e tra una pagina e l'altra racconta un po' di storie di Foggia e di foggiani, quelli che conosciamo (quasi) tutti ma anche quelli che nominiamo qualche volta solo perchè gli hanno intitolato una strada. 

Oh, mo non aspettatevi una cosa seriosa, si parla di Federico II e di Vincenzo Lanza, ma anche di torcinelli e scagliozzi, e le poche scritte in latino poi sono tradotte, che non abbiamo mica fatto tutti quanti le scuole grosse...

Forse ha ragione Alberto, se a Foggia siamo messi così male è anche perchè non conosciamo bene la nostra città e non ci rendiamo conto di quante persone straordinarie ci hanno visssuto, non solo scienziati e medici, ma anche ferrovieri che non esitavano a rischiare la vita per aiutare gli altri sotto i bombardamenti, o partigiani come i Fratelli Biondi.

Ieri mentre lo leggeve mi chiedevo: possibile che le uniche storie di cui parlano le tv e i giornali siano quelle delle vecchie partite Foggia? E gli spettacoli teatrali delle compagnia locali? Devono per forza parlare di corna ed eredità?

Ma forse sto divagando troppo, torniamo al libro, è curato bene anche nella copertina e nella grafica, ed è impreziosito anche da due poesie di Raffaele Lepore e da alcune molto foto belle realizzate da Alessio Mangano.

Alla fine credo che il risultato più bello sia stato che leggendo il racconto della passeggiata nella villa mi è venuta voglia di tornarci anche io, non lo facevo dai tempi dei salassi a scuola, magari ci porterò anche i bambini. I torcinelli no, quelli continuerò a non mangiarli.

Sentite a me, approfittate dei giorni di ferie per leggere il libro, e poi per fare un giro per la villa e il centro storico, magari con un bel coppitiello di scagliozzi in mano...

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