giovedì 7 maggio 2009

La teoria dei complotti

Mio articolo pubblicato sul quotidiano L'Attacco di 9 maggio 2009.


Come in ogni finale di campionato non mancano le polemiche. Oltre alle consuete polemiche sugli arbitri, con quasi tutte le squadre che pensano di essere svantaggiate, ultimamente si sono aggiunte quelle sul Giudice Sportivo, che dopo aver sorvolato sulla rissa di Cava di qualche settimana fa stavolta ha addirittura omologato il risultato di Arezzo-Crotone dopo la rissa pre-partita. Ma soprattutto ci sono i primi strani risultati, con squadre che in alcune partite paiono impegnarsi troppo poco. Si tratta solo di errori o c'è un piano per aiutare qualcuno ad andare in serie B? Andreotti diceva che “a pensar male si fa peccato ma di solito ci si azzecca”, e specie negli ultimi anni il calcio ci ha abituati a vederne di imbrogli. Il vero problema però non è iniziare a credere nella “teoria dei complotti”, secondo la quale esisterebbe una specie di “palazzo” dove si decide chi vince e chi perde, il problema sarebbe smettere di impegnarsi al 100% o investire, da parte di tutti, tempo e denaro nel calcio.

Purtroppo i complotti diventano spesso una scusa, e questo non avviene mica solo nel calcio, basta pensare che in questi giorni persino Berlusconi ha parlato della moglie come vittima di un complotto dei giornali di sinistra.

Ma torniamo a noi, nelle ultime due giornate di campionato saranno importanti non solo le prestazioni di Foggia, Arezzo e Cavese, ma anche l'atteggiamento col quale scenderanno in campo le avversarie. Qualche tempo fa si pensava che molti di questi problemi sarebbero stati risolti con l'introduzione dei play off e dei play out, che hanno infatti evitato che a decidere i campionati fossero gli scontri incrociati spesso con squadre che non avevano più obiettivi da raggiungere, ma il problema resta valido per le ultime partite in cui ci si gioca la promozione diretta o la qualificazione per i play-off. Pensare però che un'eventuale risultato “strano” nel derby campano tra Benevento e Cavese possa essere una buona scusa sarebbe sicuramente un errore, meglio concentrarsi nel cercar di battere Ternana e Crotone per non avere rimpianti.

Che la teoria dei complotti è una cosa tipica di quelli che escono sconfitti, e noi non volgiamo essere tra loro...



IL PROTAGONISTA

I TIFOSI IN TRASFERTA

In questi giorni tutti i giornali della regione stanno glorificando i tifosi del Bari che andranno a Piacenza per seguire la loro squadra nella partita che potrebbe regalargli il ritorno in serie A. Sono andati esauriti infatti finiti i 1800 biglietti disponibili per i tifosi biancorossi, e nei titoli si usano parole come “esodo” e “invasione”.

Vagli a spiegare che in questi anni di normalissime partite di serie C più volte i foggiani in trasferta sono stati almeno 1500, con punte addirittura superiori.

Diversa è la situazione ad Arezzo, diretta concorrente del Foggia per la corsa ai play off, dove domenica scorso per il big match contro il Crotone c'erano solo 2.000 spettatori. Sono invece tantissimi i supporter rossoneri andati a Terni, che ancora una volta hanno permesso a Pecchia & C. di giocare in trasferta come se fossero in casa. Come ormai di consueto nelle trasferte al centro-nord ai tifosi partiti dalla Capitanata se ne sono aggiunti tantissimi altri tra i foggiani emigrati nel settentrione per studio o lavoro.

Peccato che quest'anno più volte l'Osservatorio sulla Manifestazioni Sportive abbia impedito le trasferte dei tifosi rossoneri, speriamo che ciò non avvenga negli eventuali (e qui tocchiamo ferro) play off.

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