venerdì 10 aprile 2009

Gioia e tristezza allo stadio

articoli tratti dal quotidiano L'ATTACCO in edicola sabato 11 aprile

Il grande giornalista polacco Ryszard Kapuscinski una volta scrisse che gli stadi tendono a svolgere un duplice ruolo: “in tempi di pace sono le sedi della partite, nei momenti di crisi diventano campi di concentramento”. In molti ricorderanno infatti lo stadio di Santiago del Cile, che nel 1973 venne trasformato dagli uomini di Pinochet in luogo di prigionia, ma soprattutto di tortura e di esecuzioni dei sostenitori di Allende e della democrazia.
Ma non è solo per quello che vengono usati gli stadi, a qualcuno saranno rimaste in mente anche le bruttissime immagini dello stadio di Sarajevo, quello costruito per le Olimpiadi Invernali del 1984 e poi trasformato in un cimitero durante la guerra del 92-95, nella zona intorno allo stadio Kosevo furono addirittura sotterrate 10.000 persone.
Per fortuna ormai sempre più spesso oltre che per le partite di calcio gli stadi vengono usati per momenti di festa, basta pensare ai tanti concerti e musical, o alle celebrazioni religiose. In questi giorni stiamo invece vedendo di nuovo uno stadio fare da sfondo ad immagini di tutt'altro tipo, è stata proprio l'area intorno al campo sportivo “Fattori” di L'Aquila ad essere scelta per far affluire gli sfollati e sistemare le tende e le mense a loro destinate.

Qualcosa di simile avvenne negli Stati Uniti nel 2005, quando l'uragano Katrina devastò la città di New Orleans e gli sfollati vennero sistemati provvisoriamente nello stadio coperto del Lousiana Superdome, che ospitava le partite casalinghe della squadra di football dei Saints.
In questi giorni purtroppo ci sono altri problemi più gravi, ma per chi è abituato ad andare allo Stadio per vivere due ore di passione e di festa vederlo accerchiato da tende e da persone in fila per un po' di latte caldo provoca ulteriore tristezza.
Quando finì la guerra nell'ex-Jugoslavia e la città di Sarajevo ricominciò, piano piano, il cammino verso la normalità, vennero organizzati allo stadio Kosevo prima una partita amichevole contro l'Italia vice-campione del Mondo di Sacchi e poi un concerto degli U2, noi non vediamo l'ora che allo Stadio di L'Aquila succeda qualcosa del genere. (Sandro Simone)




CALCIO E SOLIDARIETA'


Protagonista della settimana più che il calcio è stato il terremoto che ha colpito l'Abruzzo. Oggi in tutti i campi da gioco, dalla Serie A alla Seconda Divisione, i calciatori scenderanno in campo con il lutto al braccio per ricordare le vittime, inoltre prima del calcio d'inizio verrà osservato un minuto di silenzio.
Ma il calcio inizia a mobilitarsi anche sul fronte della solidarietà, quattro squadre di serie A Catania, Napoli, Fiorentina e Siena, devolveranno alle famiglie delle vittime del terremoto l'intero incasso della prossima partita casalinga, sono partite inoltre raccolte di fondi da parte dell'Associazione Italiana Calciatori e di alcuni gruppi di tifosi. Infine la Lega Nazionale Dilettanti ha deciso di stanziare 200 mila euro in favore del Comitato Regionale Abruzzo, che ha subito gravi danni alle proprie strutture a L'Aquila.
Nella Lega Pro sono state rinviate le partite Pescara-Arezzo e Lanciano-Taranto. Negli altri campi, come d'obbligo in questi casi, lo spettacolo deve andare avanti, è importante però che anche nel mondo del calcio tutti diano il loro contributo per la ricostruzione.

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