articolo tratto dal quotidiano L'ATTACCO in edicola oggi
Il derby con il Gallipoli ha qualcosa di diverso rispetto agli altri. Non è una sfida storica come quella col Bari, basta pensare che fino a qualche anno fa mentre noi battevamo la Juve di Lippi i salentini calcavano i polverosi campi dell'Eccellenza, e non ci sono chissà quali contatti e intrecci fra le città come invece avviene per quanto riguarda il Manfredonia.
Ci sarebbero gli ex Giannini e Mounard, ma quella è ancora ordinaria amministrazione, in questi ultimi anni abbiamo cambiato così tanti allenatori e calciatori che ormai quasi ogni domenica tra gli avversari c'è un ex in campo.
In realtà quella tra Foggia e Gallipoli viene vista dai tifosi come la sfida tra i popoli di due terre, quelle del Gargano e quelle del Salento, tra la tradizione dauna e la voglia di emergere dei salentini. Tra l'altro il vero derby con i salentini sarebbe quello con il Lecce, ma ormai la squadra della Firenze-del-sud gioca in serie A, così come forse è ormai tutto il Salento gioca in serie A, a livello politico, economico e soprattutto turistico, basta pensare al Ministro Fitto, alle eccellenze scientifiche dell'Università di Lecce e soprattutto alle estati salentine, mentre qui da noi tutto sembra ferma e si continua a parlare delle stesse cose di cui si parlava 15 anni fa.
Per i tifosi il calcio è spesso stato un modo per prendersi delle rivincite per quello che succedeva in altri settori, basti pensare a cosa hanno rappresentato il Foggia di Zeman o il Napoli di Maradona per i dauni o i partenopei, o a quanto abbiano contato i successi calcistici del Brasile per il popolo carioca.
Può il calcio essere la rivincita delle spiagge di Vieste contro quelle di Gallipoli? Della taranta garganica contro la pizzica salentina? Del pancotto contro la frisa leccese? Probabilmente no, sia perché lunedì, indipendentemente dal risultato della partita, le due città torneranno ad essere quello che erano prima, sia perché fanno bene quelli che pensano i cugini salentini abbiano tanto da insegnarci sul modo di valorizzare il territorio e le tradizioni. Se poi riuscissimo ad andare in serie B insieme a loro sarebbe ancora meglio...
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