venerdì 14 novembre 2008
La conquista delle docce
tratto da L'ATTACCO del 15 novembre 2008
La prima vera conquista sportiva di quelli della mia generazione è stata poter giocare in un campo vero, dove a delimitare le porte non c'erano i giubbotti o gli zaini della scuola, ma dei veri e propri pali, e magari anche una traversa. E ci sembrava già di aver raggiunto il massimo, visto che nelle discussioni su tiri finiti dentro o fuori di poco finivano sempre per aver ragione quelli più grossi o, peggio ancora, quelli che avevano portato il pallone. Poi è arrivata la possibilità di avere delle linee laterali, in questo modo non si poteva giocare di sponda né si era costretti a chiamare il fallo laterale quando la palla colpiva il muro. Poi un po' alla volta sono arrivati i palloni di cuoio, le magliette tutte uguali e le luci per le partite in notturna.
L'ultima conquista è stata quella del campo con lo spogliatoio che permetteva di fare le docce. Tornare a casa, a piedi o in macchina, con il sudore addosso non è certamente cosa piacevole, e poi gli spogliatoi non sono solo i luoghi dove cambiarsi o lavarsi, ma anche e soprattutto un posto dove confrontarsi con gli altri della squadra e l'allenatore. Anche a livello amatoriale il luogo più comune per confessare agli amici le cose più importanti resta lo spogliatoio, e le docce ne sono il simbolo.
In settimana i calciatori del Foggia hanno fatto un passo indietro rispetto all'ultima nostra conquista, finito l'allenamento hanno dovuto rimettere la tuta e farsi la doccia a casa perché dai rubinetti dello stadio non usciva acqua, e si è rischiato di restare a secco anche per la partita col Benevento, poi per fortuna è stata trovata una soluzione provvisoria e l'acqua è stata riattaccata per la partita. Non è il primo inconveniente di questo tipo per i rossoneri, e conoscendo lo stato delle finanze del Comune di Foggia ho paura che non sarà l'ultimo.
Proposta: nello Stadio della cittadina tedesca di Norimberga, ristrutturato per gli ultimi Europei, c'è una vasca di raccolta dell'acqua piovana che viene usata per i bagni e gli spogliatoi. In attesa di tempi migliori potrebbe essere una soluzione, in alternativa consiglierei a Salgado & C. di iniziare a chiedere ospitalità per le docce a qualche amico che abita nei dintorni dello stadio...
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