lunedì 23 giugno 2008

Il punto più basso del Foggia




I compagni del COLLETTIVO LOBANOWSKY, quelli che a dicembre hanno pubblicato JUVE O MILAN? MEGLIO IL FOGGIA hanno aperto un blog (LINK). La primo discussione che hanno lanciato è stata "qual'è stato il punto più basso del Foggia".
Altri hanno parlato di Marsala, Ancona, Massa Carrara, facile prevedere che si parlerà delle sconfitte "famose" con Napoli, Cremona, Avellino ecc.
Ho provato a scrivere un contributo un pò diverso, credo di essere uscito fuori tema. Visto che ormai l'ho scritto credo che glielo manderò lo stesso. E intanto lo pubblico su BenFoggiaNius, che almeno sul mio blog posso scrivere il cazzo che voglio.


Il “mio” punto più basso del Foggia non coincide con una sconfitta. Quando si giocano i play off o i play out, quando ci si gioca il campionato all’ultima partita significa che la squadra è viva, che c’è passione e voglia di andare avanti. Il problema sono quelle partite di fine-autunno, quando si è equidistanti dalla zone calde per la promozione la retrocessione in modo che gli ottimisti possano pensare che “con tre o quattro vittorie” e i pessimisti che “con tre o quattro sconfitte” si possa finire in paradiso o all’inferno.
Quando in curva sud ci sono larghi spazi vuoti, quando qualcuno grida “seduti” perchè vorrebbe vedersi la partita come se fosse a casa davanti alla tv. E sistematicamente la gente si siede salvo poi rialzarsi quando la palla entra in area di rigore, che manco a messa ci si siede e rialza così spesso.
Quando il modulo di gioco del Foggia prevede lunghi lanci sull’attaccante che tutto solo lì davanti non può far altro che perdere la palla e ricevere parolacce dai tifosi, che rimpiangono Mastronunzio, che a sua volta faceva rimpiangere Cantoro, che faceva rimpiangere Cellini, e così via fino a Baiano o a Nocera, passando per Cappellini, Meluso e Barbuti (che almeno aveva la moglie bona).
Quando i ragazzini intorno a te parlano dei risultati della serie A e chiedono a quello che ha la radio chi è stato ammonito tra i calciatori dell’Atalanta “che ce l’ho a fantacalcio”.
Quando dietro di te c’è il vecchietto che inizia le paranoie sul fatto che nel Foggia dovrebbero giocare sono i foggiani come ai tempi di Faleo e Rinaldi, e quell’altro aggiunge che i calciatori sono tutti mercenari pronti a cambiare squadra per un piccolo aumento,e lì via con i luoghi comuni, che da un momento all’altro hai paura che arrivi il solito coglione a dire che lui non è razzista ma pensa che i negri se ne dovrebbero stare a casa loro.
Quando gente che non ha mai pagato un biglietto e si è sempre fatta le trasferte a spese della società pretende di dirti che devi gridare di più, che “senò che siete venuti a fare allo stadio? A vedervi la partita”. No, veramente speravo di giocare. Mi ero portato anche il borsone.
Quando capiti vicino a un cretino che dice che l’unico modo per tornare grandi è il Foggia se lo ricompra Casillo, “che quello anche se era camorrista almeno i soldi li metteva”, certo, a sto punto megiio se la squdra se la compra direttamente Raffaele Cutolo. E perché non sperare in Osama Bin Laden o George Bush?
Quando uno che ha l’abbonamento a Sky, le tessere di Mediaset e La7, la maglia col nome del calciatore e l’orologio del Foggia srotola uno striscione “NO AL CALCIO MODERNO”.
Quando esci dallo stadio tutto incazzato per un pareggio subito all’ultimo minuto e un fesso ti dice “vabbè, ma che ce la prendiamo a fare, in fondo il calcio è solo un gioco, mica se vinciamo ci viene qualcosa in tasca”.
Beh, quello è il punto più basso del Foggia.
Il nemico del calcio non è la sconfitta, è la noia. E’ come in un matrimonio, finchè si litiga c’è ancora qualcosa, quando ci si annoia è la fine.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, sei uscito abbastanza fuori tema, però hai fatto un (altro) bel tema....
FOrzafoggia
Giuann