sabato 29 marzo 2008

Marcone: Il contatore e la celbrazione


(in foto Rosario Livatino)

Continuo a pubblicare, di tanto in tanto, alcuni brani tratti dal DOSSIER MARCONE di BenFoggiaNius e per motivi tecnici per un pò non sarà online.
Nella colonna di destra del sito trovate il contatore che segnale quanto tempo è passato dall'omicidio. Ecco cosa disse Daniela Marcone della nostra iniziativa

2580 da quando scrivo. Più di 2600 da quando leggete. Sono i giorni trascorsi dall’omicidio Marcone, i giorni passati senza sapere chi l’ha commesso, i giorni scanditi dal contatore di Bengodi Sity, un sito foggiano, tra i pochi che ne hanno sempre parlato e continuano a farlo.
“E’ un sito di satira, – spiega Daniela Marcone – fatto da ragazzi foggiani (sarebbero, tra gli altri, Sandro, Silvio e Danilo, ndr). Ma, oltre alle battute, parla anche di cose serie. Dal 31 marzo di quest’anno hanno messo un timer, che scandisce anni, mesi, giorni, ore, minuti e secondi trascorsi dall’assassinio di mio padre. Quando l’ho visto per la prima volta per me è stato terribile, ma al tempo stesso mi ha dato speranza: che dalle cose brutte nasca il positivo.”


SEGNALAZIONE Lunedì 31 marzo 2008, anniversario dell'omicidio Marcone, verrà celebrata la Giornata della Legalità. Ecco il programma dell'iniziativa curata dall'Assessore Michele Del Carmine:
- Alle 9.30 nell'Aula Magna della Facoltà di Economia e Commercio dove sarà proiettato il film "Luce Verticale" di Salvatore Presti, seguirà il dibattito con il giornalista Enzo Gallo.
- Alle 12 cerimonia di intitolazione della Sala Riunioni dell'assessorato alla Legalità al giudice "Rosario Livatino".
- Alle 16 in Prefettura Tano Grasso incontra le associazioni e i sindacati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tredici anni di silenzio. Di piste confuse. Di morti sospette. Di prove esaurite e di nuovi documenti . Tredici lunghi anni dalla morte di Francesco Marcone, il direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, che il 31 marzo 1995, intorno alle ore 19.15, veniva barbaramente assassinato nel portone di casa sua “grazie” ad un vero e proprio agguato di stampo mafioso. Ma da quel giorno ad oggi la Giustizia non ha fatto molti passi avanti e mano e mandante di quel terribile omicidio continuano a vivere liberi e tranquilli, come se nulla fosse mai accaduto, come se quel colpo non fosse mai stato sparato.

Eppure, se la città di Foggia anche oggi celebra la sua Giornata della Memoria lo deve proprio a quell’uomo, a Francesco Marcone che come disse Oreste De Finis, uno dei legali dei famigliari, «Francesco Marcone è uno che non si è calato, che non si sarebbe mai calato».

Per questo, la mafia foggiana decise di farlo fuori, di interrompere una vita fatta di rettitudine e trasparenza. Gli stessi valori che Francesco seppe trasmettere ai suoi figli; non a caso, Daniela è oggi referente locale di Libera, l’associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti. Oggi, dunque, con una serie di manifestazioni promosse dal Comune, la città prova a ricordare, a non sbiadire la figura di chi ha pagato con la morte violenta la fedeltà alle proprie idee.

«Il 31 marzo, data dell’assassinio di Francesco Marcone, è la Giornata della Memoria perché – ha detto Lino Del Carmine, assessore comunale alla Sicurezza - un episodio di tale inaudita gravità non può essere dimenticato dalla città, ma è anche un’occasione per offrire ai giovani nuovi e ulteriori spunti di riflessioni e dare un segnale di ferma e corale denuncia nei confronti di ogni forma di illegalità e di intimidazione mafiosa».

Intanto, il sito satirico di bengodi e benfoggianius.blogspot.com prosegue nel suo ricordo senza tempo dell’ex-direttore del Registro. Sul sito, infatti, da tanti anni è vivo il contatore che ricorda quanto tempo è passato da quel barbaro omicidio. Per il fondatore del sito, Sandro Simone, è un modo per ricordare Francesco Marcone, ma anche un modo per far scricchiolare la coscienza della Giustizia che dopo 13 anni non è mai stata in grado di svelare mano e mandante dell’assassinio di quel 31 marzo 1995. Il contatore di benfoggianius, dunque, dovrebbe cessare di battere il giorno in cui finiranno dietro le sbarre i colpevoli, gli autori materiali ed ideologici di un omicidio che ruota intorno al mondo del mattone e che senza fare troppi giri di parole ha a che fare con la mafia. Parola scomoda da scrivere e pronunciare, ma è sempre meglio ricordare che esiste in Capitanata in modo che i politici di “casa nostra” che si apprestano a sedere sugli scranni importanti, rammentino di tenerla al di fuori da appalti e faccenduole varie che hanno a che fare con l’amministrazione della res pubblica.

Emiliano Moccia (glocalweb.info quasi pronti)

Sandro ha detto...

Come sempre un bell'articolo. Grazie della citazione, e IN BOCCA AL LUPO per la nuova avventura editoriale.