mercoledì 16 gennaio 2008
Del Carmine sulla 194
(la vignetta è di Mauro Biani - http://maurobiani.splinder.com/ )
Ricevo e pubblico volentieri un intervento di Lino Del Carmine sulla legge 194.
L’assordante silenzio di chi dovrebbe difendere la legge 194
Credo sia opportuno fare alcune riflessioni circa il dibattito che si è aperto circa la legge sull’aborto.
È stata una vera e propria escalation. Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, propone una moratoria sull’interruzione di gravidanza, comparando l’aborto a un’esecuzione. Il cardinale Camillo Ruini e il presidente della Conferenza episcopale italiana Angelo Bagnasco propongono di cambiare la Legge 194 del 1978. L’esponente di Forza Italia Sandro Bondi presenta una mozione in Parlamento per modificarla e la senatrice teodem del Partito Democratico Paola Binetti si dice pronta a votare la mozione. Il Papa Benedetto XVI invita gli scienziati a un «uso morale della scienza» e, nell’esprimere soddisfazione per la moratoria sulla pena di morte, afferma «il carattere sacro della vita umana» approvando, di fatto, la moratoria sull’aborto.
Di certo, insomma, è ripreso veementemente un vero e proprio attacco alla 194 o meglio un vero o proprio attacco alle libertà, ai diritti ai e all’autodeterminazione delle donne.
Grazie a quella legge, invece, le pratiche abortive si sono dimezzate, è stato quasi cancellato l’orrore degli aborti clandestini, è stato organizzato un contribuito pubblico alla prevenzione dell’aborto e a maternità e paternità responsabili. In sostanza, le donne hanno dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, di sapersi avvalere in modo saggio e responsabile di questa legge.
Certo, la sua applicazione può e deve essere migliorata, soprattutto per quanto riguarda l’informazione e la prevenzione e ciò vale in particolare per le donne immigrate che ricorrono all’aborto 3-4 volte di più rispetto alle cittadine italiane, ma il principio della legge non si deve toccare. Nessuna donna abortisce a cuor leggero: se una donna decide di ricorrere all’interruzione di gravidanza lo fa con dolore e mai ritenendo l’aborto un mezzo anticoncezionale. Un aborto è sempre una sofferenza.
Senza inoltrarmi in argomenti religiosi o sul fatto che sia o meno etico evitare una gravidanza (la scelta spetta alla coscienza di ognuno), ritengo che la legge dello Stato debba garantire ogni cittadino, lasciando al cittadino la scelta etica. Uno Stato laico, attento e rispettoso del pluralismo sociale e religioso, deve riconoscere il diritto a scelte individuali a volte difficili e sofferte. Nel momento in cui, al contrario di quanto succede negli altri paesi europei, si impedisce una legge sulle coppie di fatto, si blocca il testamento biologico, si pone il veto alla pillola del giorno dopo, si ostacola la fecondazione assistita, di fatto, si mette in discussione proprio la laicità dello Stato italiano.
La “crociata” di Ferrara nega conquiste di laicità e di diritti civili che ci sono costate tante lotte, conquiste alle quali hanno partecipato tutti. Non capisco, perciò, il silenzio del mio leader, Walter Veltroni, troppo preoccupato di mantenere in equilibrio le contraddizioni interne alla nostra formazione politica e mi dispiace constatare non solo il suo assordante silenzio, ma anche quello di molti altri, non solo sull’aborto ma anche su tante altre questioni riguardanti la laicità dello Stato.
Non possiamo e non dobbiamo - per uno spirito di unità a tutti i costi - far sparire dalla nostra agenda i nostri valori, le nostre passate battaglie. Mi aspetto, invece, soprattutto dalle forze politiche che in questi anni hanno combattuto per la difesa della laicità dello Stato, per l’autodeterminazione delle donne e per la libertà di scelta, una precisa assunzione di responsabilità in difesa della legge sulla tutela sociale della maternità e su tutti gli altri temi che in questi anni ci hanno visti impegnati.
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3 commenti:
Il sig. Lino Del Carmine, del quale ignoravo la sua esistenza, come tanti esponenti della "libertà" (vedi Stalin, Tito, Ciaucescu, etc., etc.), sessantottini, si erge a paladino delle donne (probabilmente le sue)convinto che la "sua" legge 194, come la lotta al lavoro nero, perpetrato dai suoi "compagni" al governo del nostro povero Paese (che brutta fine!), abbia cancellato l'orrore degli aborti clandestini.
Giovane svegliati! Dove vivi?
Stai istigando le donne (non le tue), quelle vere, all'omicidio. Sei anche razzista. Incolpando donne immigrate di una pratica che in Italia, per legge, è in vigore dal 1978.
Howe Chicca a quando si mangia?
il signor Del Carmine almeno di ha messo nome e cognome, tu intervieni da anonimo.
E poi "del quale ignoravo la sua esistenza" non si dice. Invece del IL FOGLIO leggiti qualche libro di grammatica.
credo la 194 sia una delle leggi più democratiche che sia mai stata scritta (in italia), considero ogni attacco ad essa una battaglia contro il naturale diritto delle donne a decidere del proprio corpo. impianterei un utero a tutti quelli che sono contro questa legge (primo tra tutti giulianone) e poi lo farei fecondare..chissà come si sentirebbe a portare dentro una creatura che non ha voluto/che non sa se vuole/a cui non sa se potrà dare tutto quello che un figlio merita..
laura,26 anni
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