venerdì 28 dicembre 2007

Incidenti catto-natalizi




Un articolo scritto da Don Fausto Parisi per il quotidiano L'ATTACCO del 28 dicembre 2007. Voi c'eravate? Cosa ne pensate?


Questi i fatti pervenuti in redazione, via email, a ridosso del santo Natale. Li riportiamo nella descrizinoe che ne ha fatto il lettore, che crediamo attenbile. "Don Mimmo aveva messo su un cerimoniale di tutto rispetto, con un coro di 13 elementi, organo e flauto.Prima della celebrazione si sono succeduti vari canti e letture preparatorie, tutte sufficientemente eseguite dai preposti.Giusto in fondo la chiesa, però, un gruppetto di alcuni giovani evidentemente ben preparati nell'arte canora rivaleggiava in volume, tono, abbellimenti vocali, salti di ottava e quant'altro (specie uno di essi) tanto che tutta la ecclesia si voltava stupefatta da tanta tecnica e maestria.Tra un canto e l'altro i giovanotti confabulando davano una inconfutabile prova dell'intento provocatorio verso il "coro ufficiale" della loro performance ancorchè sublime.Giunti al momento della eucaristia, mentre il gregge dei fedeli ancora faceva la spola tra banchi e altari è successo l'imponderabile: l'organista si è diretto verso il solista in fondo la sala e, inveendo, gli ha messo le mani addosso, con seguito immediato di parapiglia ed espulsione dei contendenti prima della sedazione e minaccia di differita prosecuzione a breve giro, a funzione ormai esaurita e fuori del sacro recinto.Il povero don Mimmo non poteva che far finta di nulla e chiudere ordinariamente l'officium (o no?).Del resto non ho notizia; quel che avevo visto (ero a pochi metri dal teatro dell'operazione) mi è bastato.Saluti". Che dire? Quando ero parroco a san Giuseppe Artigiano, invece di indulgere sui ritardatari o su quelli "presi da improvvisa fede religiosa, dopo un lauto pranzo di vigilia, conclusosi con spumante e panettore", facevo sempre questa premessa: "sappiate che la messa è piu lunga del solito. Ci sono più letture, canti a volontà e cerimonie particolari (a volte anche qualche battesimo). Chi non se la sente, che non ce la fa, lasci ora o "taccia per sempre". L'effetto non era immediato. Ma poco alla volta a partire dagli ultimi banchi la gente se ne andava senza tante storie. Ogni uscita era salutata con un arrivederci alla prossima. Non ho mai creduto alle conversioni natalizie o pasquali, più effetto di ricordi di infanzia, che rimergono su dalla conscienza, spesso insieme al tanto vino che si è ingerito. Così volutamente o meno allungavo i tempi della messa e della predica che doveva essere solenne, visto il momento così importante per l'anno liturgico. Il natale non è la festa della nostalgia è qualcosa di sempre terribilmente piu serio e meno favolistico. Fossi stato al posto del povero don Mimmo non avrei esitato a fermare la cerimonia fin dalle prime avvisaglie di qeusti ubriaconi provocatori e li avrei invatati a smaltire la sbornia da qualche altra parte. A volte si ha paura di richiamare la genre in chiesa, che il richiamo faccia la faccia scappare, per sempre. Non credo che sia così. Nelle parrocchie in cui sono stato nonostante questi richiami bruschi, c'è ancora gente che mi ricorda volentieri, invocando i "bei tempi". Avevano capito che i richiami erano per qualcosa di più serio da vivere e non tanto per un mio personale fastidio o diavolo per capello. Non mi sono mai fatto scrupoli di questo genre. Poi sono sempre stato della teoria arboriana che "meno siamo e meglio stiamo". Il Cristianesimo, contrariamente a quanto si crede non è per tutti ma per pochi eletti. lo dice il vangelo. Ho sempre detto che nella mia parrocchia, conrariamente a certi ristoranti o pizzerie per giovani squattrinati "si paga molto e si mangia poco". Affannarsi a salvare i convertiti alticci dell'ultima ora è come lavare la testa agli asini. Non ricaverei altro da questa storia. Non mi pare valga la spesa perderci ulteriore tempo. Non è un segno di degenerazione della chiesa, Ben altri sono i segni della sua stanchezza e perdita di credibilità, almeno dalle nostra parti. Certo l'organista poteva evitare di andare di persona a redarguire questi bulletti di parrocchia. Doveva farlo il parroco, che è in autorità per queste cose, semmai facendosi aiutare da qualche adulto ben educato. Una chiamata al 113 non avrebbe fatto male a nessuno. Si dice qui in America che una notte in carcere proprio non la si nega a nessuno. Da noi non è cosi. Ma qui funziona per davvero. E di gente che molesta la fede altrui proprio non se ne vede in giro. E qui ci sono tutte le religioni del mondo che convivono che è un piacere. Laddove le guerre di religione, sono sempre guerre tra poveri e per motivi economici, mai per motivi religiosi, come si vuol far credere. Sarà un caso ma a casa mia i miei gatti non li ho mai visti litigare con i miei cani. Motivo? Stanno così bene, mangiano a volontà, perché mai dovrebbero litigare? Anzi spesso li vedo giocare insieme. Il rispetto per le idee altrui, specie se religiose, va salvaguardato con forza. Poi il mondo è cosi largo. Ognuno specie nei paesi occidentali può praticare tutti i culti che vuole. Andare a rompere le scatole a dei poveri cristiani che stanno celebrando con devozione e solennità una delle loro feste principali, è proprio di cattivo gusto. Forse in questo è un segno ulteriore della degenerazione del nostro tessuto sociale foggiano. Ma non è ancora la fine del mondo. Dall'America con passione.
Fausto Parisi

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai detto bene Don Fausto...sai perchè i tuoi gatti non litigano con i tuoi cani e stanno bene? Perchè ad entrambi dai da mangiare in egual misura!
Comincia a nutrire solo i gatti e vedrai se i cani non cercheranno di mangiarseli i gatti...altro che giocare insieme!