Tira una brutta aria al Meridiano... e per un giornale che era partito con lo slogan "ti libera e non puzza" non è proprio il massimo...
Venerdì 16 hanno sospeso le pubblicazioni e hanno lasciato i giornalisti fuori dalla redazione sotto la pioggia.
Link:
La news di TeleradioErreL'ultima cattiveria su Il Meridiano che ho scrittoTi libera e non puzzaPS: E' nato il blog del Comitato di Redazione, il link è
http://cdrmeridiano.blogspot.com
3 commenti:
Un grande abbraccio agli amici de "Il Meridiano".
Io sono stato fatto fuori qualche mese prima, ma per fortuna era ancora bel tempo e fuori non pioveva. Il signor Antonio Parisi, quel tipo curioso di Potito Perrugini, la presidente Daria Cascarano, il fondatore Vincenzo Cascarano, hanno dimenticato o non hanno mai saputo cosa vogliano significare le parole rispetto, impegno, serietà. Non hanno preso "appunti" dal quotidiano lavoro che i dipendenti dell'azienda ogni giorno hanno sfornato per i loro lettori (pochi?). C'è gente, guarda caso proprio come me, che aspetta lo stipendio dal mese di giugno. Ma come Emiliano Moccia, nella stessa situazione di "mano aperta in attesa della carità cristiana del buon Cascarano", ci sono professionisti che vivono a Taranto, Lecce, Roma, Foggia. Gente sposata, con figli, con mutui da pagare sulle spalle. Eppure, avevano assicurato che non c'erano problemi. Eppure, hanno spedito deliziose lettere in cui garantivano l'esatto pagamento degli stipendi arretrati a breve termine. Serietà, impegno, promosse. E poi, a "Il Meridiano" c'è chi si diverte a scrivere editoriali sui politici italiani corrotti o inaffidabili, sulle "bestie" che si annidano negli stadi, sui prepotenti ed i mascalzoni. Anche se nel mondo dell'editoria, purtroppo, queste lusinghiere "qualità" morali sono un po' scarsine a prescindere dalle nefaste vicende de "Il Meridiano". Un grande "in bocca al lupo" agli amici del giornale che attualmente è rimasto senza voce.
emiliano
Ogni tanto mi viene nostalgia del mio lavoro a Foggia, dei miei colleghi, come Emiliano, e navigo on line per cercare notizie sulla mia città.
Oggi è uno di quei giorni e ho da poco letto l'intervento del mio ex-collega.
Io ci credevo in questo giornale, anche se ho rifiutato di scriverci perchè ormai non vivo più a Foggia da tanto. Però mi aspettavo qualcosa di più, e non solo speranze, per persone come Emiliano, Francesco, Luca e tanti altri, che come me hanno percorso i primi passi del giornalismo nella "Grande".
Sono solo parole che giungono da lontano, ma saluto te e tutti gli altri con affetto, e spero che tu possa trovare presto una altra opportunità di lavorare nell'informazione.
Ho conosciuto personalmente il signor Antonio Parisi, se signore si può chiamare, e da lui una cosa del genere me l'aspettavo.
In bocca al lupo a tutti e diffidate dai massoni
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